A vedere la barba e le mani del maestro Marco Piacentini nel nostro coro quasi quasi viene da pensare a quando Francesco Guccini, altro cultore di musica popolare e cantautore, decise di cantare le sue canzoni con un gruppo all’epoca emergente, I Nomadi.
E’ stata di grande emozione, giovedì 26 febbraio 2015, la prova congiunta tra alcuni componenti di E Filò e il nostro Coro Vocilassù, diretto come sempre da Armando Saielli. Non anticipiamo nulla se non il fatto che, sullo sfondo, si staglia l’inizio di un percorso, di quelli che a pensarci scaldano il cuore e fanno scoprire come l’Appennino, inteso come territorio-persone-tradizione, è una terra unica che tra Modena e Reggio ammette solo una distinzione: l’accento del dialetto, diverso d’altronde di vallata in vallata.
Presto, a Dio piacendo, potremo proporre qualcosa di nuovo.
Intanto, anticipatamente, ringraziamo E Filò e Marco Piacentini. Illoro nome è tutto un programma perchè “filò”, anche a Frassinoro da dove provengono, era il nome del ‘ritrovo’ nelle sere d’inverno, quando ci si radunava nelle stalle, il posto più caldo, per stare insieme, raccontarsi storie, ascoltare favole e cantare. “E filò” propone da qualche tempo con particolare cura canti e danze della tradizione dell’Appennino. Sono Oraldo Biondini, Stefano Marcolini e Flavio Pierazzi alla voce; Paolo Fantino ed Elena Fratti ai violini; Claudio Zanni alla fisarmonica e Marco Piacentini al pianoforte e direzione. Nascono dall’esperienza della Compagnia del Maggio di Frassinoro, che da l 1978 al 2005 ha riproposto la rappresentazione dell’antico Teatro musicale dell’Appennino tosco-emiliano. Nel loro repertorio si spazia dai canti di osteria agli stornelli, dal maggio drammatico alla “Galoppa”, fino ai primi esempi di “liscio”. Canti e danze che sono un’eco significativa, una testimonianza viva, di un mondo contadino ormai scomparso da più di cinquant’anni. Un piacere cantare assieme.
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