Il recital

Il Recital nasce all’interno dell’Associazione Culturale Coro “Vocilassù”, in occasione delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra e per i cento anni di fonda- zione dell’A.N.A.
Vorremmo testimoniare, attraverso canti d’epoca, ma anche musiche, letture, poesie d’autore, lettere dal fronte, recitazione e azioni sceniche, un doveroso tributo di me- moria e omaggio a tutti coloro che, sotto le rispettive bandiere, immolarono la vita in uno dei periodi più cruenti della storia moderna.

“Cuori in trincea”, a prescindere da qualunque e qualsivoglia implicazione e/o valuta- zione socio-politica, vuole significare ed essere dunque un evento di semplice ma autentica testimonianza storica e intende proporsi a Scuole, Enti locali, Associazioni, ecc … come “momento culturale forte” e di intrattenimento artistico, per costituire occasione di conoscenza e riflessione sulle sofferenze e le atrocità della guerra, di tutte le guerre. I canti, soprattutto, quei canti nati nella Grande Guerra, insieme ad altri importanti documenti, vogliono essere, qui, la memoria più significativa e coin- volgente di quei terribili ma anche gloriosi momenti della Storia d’Italia.

Franco Quaretti

Quattro livelli narrativi compongono la struttura costitutiva di questo Recital: i canti, le scenografie, la voce narrante e le azioni sceniche. Un Alpino richiamato alle armi, dopo la di- chiarazione di guerra, parte con la tradotta, carica di commi- litoni, di altri fratelli, verso il confine. Le donne, rimaste in compagnia di vecchi e bambini, devono sobbarcarsi tutti i lavori: dalla famiglia, alla casa, ai campi e poi, divenute volon- tarie, per poche lire, dovranno provvedere anche ai riforni- menti per padri, fratelli, mariti e fidanzati impegnati al fronte. Le portatrici carniche e venete, eroine della Grande Guerra, sono una parte della nostra Storia, poco conosciuta, forse, ma colma di fatiche immani, di dolorosi sacrifici e, non ultimo, di luminosi e commoventi eroismi. Un nome su tutte: Maria Plozner Mentil.
Alla fine, “custodia di gloria e di pace” a testimonianza di tante fatiche, tanti sacrifici ed eroismi, rimarrà soltanto una croce. Poi, a rompere quel sovrumano silenzio delle montagne, solo la voce del vento che bacia i fiori. Ci auguriamo rimanga an- che il nostro perenne ricordo nella preghiera che si fa canto.

Ubaldo Montruccoli

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