Sono cinquant’anni di coralità in Appennino. E, con Ivana Monti, domenica 2 luglio 2017 torna l’appuntamento più atteso, con l’esibizione dei cori. Nel 1967 a Toano, infatti, nasceva il primo gruppo corale, il Coro Val Dolo diretto da Mario Fontanesi, che, di lì a poco, avrebbe dato il “là” alla nascita di tanti cori che, oggi, contraddistinguono l’Appennino dove, un tempo, si cantava nei campi e nelle osterie. L’esempio era, certo, quello della Sat, primo Coro italiano nato nel 1926 e del Coro Monte Cusna, primo coro reggiano nato nel 1963. Sarà proprio quest’ultimo il coro ospite della rassegna “50 anni di Coralità toanese” nella quale si esibiranno i cori del toanese: Matildico Valdolo, Le maestà e Vocilassù.
“Toano è la capitale del canto per molti motivi e questa rassegna con mezzo secolo di storia ne è la prova – spiega il sindaco di Toano, Vincenzo Volpi –. Come da tradizione la rassegna si svolge alla Pieve di Santa Maria in Castello, che rappresenta uno dei monumenti più eloquenti di architettura romanica e tra gli edifici di culto più antichi e più affascinanti della diocesi reggiana”.
Una storia, quella della coralità in Appennino, che iniziò anche, nel 1967, dai giovani Claudio Gazzotti, Danilo Corsini e Roberto Ferrari ai quali presto si unirono Arnaldo Ferrari, Giuliano Mariani e Carlo Bizzarri. Al repertorio “classico” del coro della Sat, ma, terminate le prove, riaffioravano i canti di sempre: Cimitero di Santa Liberata – definito l’inno del toanese -, Bel pecoraio, Le carrozze, Ligera e che hanno resa famosa Toano, con la sua rassegna, ben oltre i confini provinciali. Sono 112 i cori che qui si sono alternati a cantare provenienti da tutte le regioni italiane!
Nel tempo, il Festival dell’Appennino che si è svolto ininterrottamente sino al 2008 e richiamava centinaia di persone dalle province limitrofe, è cresciuto di fama con una presentatrice d’eccezione, Ivana Monti, l’attrice nata artisticamente al Piccolo Teatro di Milano con Giorgio Strehler. Il padre, Prospero, era voce del Valdolo, coro di cui era estimatore anche il marito, il compianto giornalista, Andrea Barbato. Nella lunga carriera di Ivana, spiccano i lavori con registi importanti da Edoardo De Filippo a Dario Fo e Franca Rame, da Giorgio Albertazzi a Giancarlo Marinelli. Attrice anche in alcune fiction Rai di Incantesimo, nel 2015 ha partecipato al film “La rugiada di San Giovanni”, sull’eccidio nazista della Bettola raccontato dal giovane regista Christian Spaggiari. A Toano la Monti ha la casa dei genitori. Anche grazie a questo appuntamento tradizionale, ha conservato il “cuore montanaro”, al punto che nel 2000 il Festival dell’Appennino divenne un appuntamento del suo celebre spettacolo “Mia Cara Madre”, intrapreso dal 1997 e portato per l’Italia. “A Toano – dice – per me è nato il culto del canto popolare… E iniziai a cantare. Ne sono debitrice…”
Il programma della giornata, a ingresso libero, prevede: alle ore 9.30 l’inaugurazione della sede del Coro Matildico Valdolo presso la zona sportiva. Alle ore 11.30 la santa messa cantata dal Coro Vocilassù alla Pieve matildica. Alle ore 13.00 Pranzo (su prenotazione) nei ristoranti della zona. E alle ore 16.00 alla Pieve matildica (ingresso libero) la rassegna con i cori Matildico Valdolo diretto da Claudio Beltrame, Le maestà diretto da Paolo Tavars, Vocilassù diretto da Armando Saielli, Monte Cusna diretto da Alessandro Marzani. Come sempre… presenta Ivana Monti.
La rassegna è organizzata dai cori con il patrocinio e il sostengo del Comune di Toano e l’Unione montana dei Comuni dell’Appennino reggiano. Main sponsor: EmilBanca.
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